Vaccini all'ospedale calabriano di Manila

Ieri hanno ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid i primi 13 operatori sanitari della "Bro. Francisco Perez" clinic
img
E' stata una giornata di "festa" ieri alla "Bro. Francisco Perez" clinic di Manila, dove 13 operatori hanno ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid. Si tratta di personale impegnato in "prima linea", vale a dire medici e infermieri che sono a più diretto contatto con i pazienti e quindi più esposti al virus. Il vaccino inoculato è quello di Oxford-AstraZeneca. Nei prossimi giorni si procederà anche alla vaccinazione del personale amministrativo (vedi le foto in fondo a questo articolo).

La "Bro. Francisco Perez Clinic" è un centro sanitario situato nel municipio di Tay Tay - Rizal, all'estrema periferia della capitale filippina Manila. Fa parte del Sistema Calabriano di Sanità insieme agli altri ospedali dell'Opera Don Calabria nel mondo: l'IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, il Divina Provvidenza di Luanda e il Divina Provvidenza di Marituba.

La struttura svolge attività diurna, offrendo la possibilità di effettuare visite specialistiche ed esami diagnostici alla popolazione locale che è molto povera e molto difficilmente avrebbe accesso a servizi sanitari adeguati sul territorio. I servizi forniti includono visite mediche e dentistiche, radiografie, ecografie, esami di laboratorio, la profilassi per la cura della tubercolosi e un dispensario farmaceutico. Mediamente, il centro cura ogni anno 20.000 pazienti.

Anche la "Bro. Perez" è stata fortemente impegnata durante questo anno di pandemia, seppure  in forma prevalentemente indiretta. Infatti i pazienti che vengono diagnosticati con positività al Covid sono indirizzati ai centri specializzati indicati dal governo. Qui continuano invece ad essere trattati i pazienti in cura per tubercolosi, dengue e infezioni varie. Ma naturalmente la pressione è grande, anche perchè quando il Covid si innesta su altre patologie risulta particolarmente grave. In tal senso un aiuto importante è arrivato dal confronto periodico con le altre strutture sanitarie dell'Opera e in particolare con l'IRCCS di Negrar che ha offerto un supporto organizzativo e tecnico nell'affrontare l'emergenza.